Milano, a cavallo tra il 5 e il 6.giugno.2012Tutto questo è ridicolo.
Non ne trovo il senso.
- Quindi? Che intenzioni hai?
Non lo so.
- È solo che vorrei fare le cose per bene.
- Eh! A chi lo dici...
- Scemo, non in quel senso.
- Ma in CHE senso, allora, Luna?! Che seghe ti stai facendo ora?
Non lo so.
- Cosa credevi succedesse?
Credevo succedesse, più che altro.
- Perchè sei venuta qui, allora?
- Clacson...
- Ma Clacson un cazzo! Non ti capisco.
- Beh, nemmeno io se ti può cons...
- NO. NON mi consola.
- Hai ragione, scusa.
“Scusa”? Ma che cazzo sto dicendo?!
- No, senti: vieni qui che ricominciamo.
- Ecco, brava: ricomincia và.
Il tempo di un pompino più tardi.Comunque tutto questo è ridicolo.
Non ne trovo il senso.
- Sigaretta?
- Si, grazie.
- Non che mi dispiaccia: ma perchè hai voluto fare tutto tu?
Non lo so.
- Perchè, che ti frega? È importante?
- In effetti no. Ma volevo farti godere anch’io.
Godere... già: di solito si gode.
Chissà, può darsi.
- Sarà per un’altra volta.
- Eheheh. Contaci.
Nessun pensiero strambo, nessuna verità filosofica.
Le seghe mentali stavolta le metto tutte io.
- Clacson...
- Mmmhhh?
- Ma tu sei innamorato di me?
- ...
- ...
-
Innamorato è una parola grossa.
Sì, lo dico sempre anch’io.
- Però fai dei gran pompini.
- ...
- ...
- Meno male.
-
Meno male? Sei strana, sai?
Già. Stasera mi ci sento proprio.
- Va beh: buonanotte, Luna.
- 'notte.