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mercoledì, marzo 28, 2007

Lava Lamp - Lezioni di logorrea.

ORA DI FILOSOFIA

Una luce fioca e bollosa illumina la stanza.

L’ultima vestigia dell’ennesimo azzardo amoroso privo di lieto fine, un ricordo di qualcosa che duole ricordare, sia per le mancanze del soggetto che dell’oggetto della rimembranza.

La verità è che a furia di ripetere polemicamente che la mia vita non mi riguarda, la mia vita ha finito per non riguardarmi più per davvero. E l’apatia non giova ai rapporti.

Desculpe, ma qui non c’è niente in cui potessi darti un benvenuto. A volte penso che non ci sia niente e basta: solo un metodico quanto involontario scambio ossigeno-anidride carbonica, applicata al quale la definizione di “vita” risulta un tantinello pomposa e fuoriluogo.

E per quanto lo facessi a fin di bene, il ripetermi della sensazione di rassegnazione o disagio che si avverte parlando con me non era esattamente l’argomento che preferivo affrontare. Sarò strano.

Ma le spiegazioni si danno per rassicurarsi e mettersi la coscienza a posto: semplicemente, un “non era cosa” vale tanto quanto. Ed è anche più preciso.

Tanto, per le occasioni malinconiche, c’è quella luce fioca da guardare.
O quel film: la migliore prova che qualcosa di buono c’era.
Con un cristiano anche vagamente normale, probabilmente sarebbe bastato quello. Come avrai ben compreso, non era questo il caso.

E se ti preoccupi del mio ego sul punto di esplodere, ti prego:
pensa ai cazzi tuoi.

Che a fare i precisi sui conti delle altrui tasche, siam bravi tutti.

ORA DI STORIA

Quando fondammo Atene, eravamo in 4: io, Spad, Malapuella e Cecrope, che poi divenne il primo re. Lui si proclamò da solo, contando che era un grosso omone con la coda di serpente, non obbiettammo granchè. Se ne prese atto e così fu.

Un oracolo del Fato aveva stabilito che questa polis sarebbe divenuta la più ricca e prosperosa di tutta la Grecia. Per questo Poseidone e Atena se la contesero facendo un dono a testa a noi cittadini: il dono preferito avrebbe stabilito il nume tutelare della neonata città.
L’esito della sfida non era la cosa più importante (per quanto dal nome del posto non sia difficile immaginarlo), la ficcata stava nel fatto che per la prima volta erano i mortali a giudicare l’azione divina e non viceversa.

Non a caso, la leggenda scelse Atene come teatro di questa sfida e il popolo ateniese come giudice.

Infatti, un par de millenni, 9 re, svariati Arconti di origine nobiliare più tardi; dopo Draconi e Soloni, le Timocrazie e le successive tirannie pisistratiche e non, ad Atene nacque la Democrazia.
Clistene l’Aclemonide la inventò, modificando la Timocrazia solonica e istituendo la bulè o Consiglio dei 500, dove le 10 tribù in cui era suddivisa l’intiera regione attica facevano eleggere dal popolo 50 delegati per essere rappresentate alla bulè.

Per Malapuella ciò ostacolò il Genio, quel moto dell’animo soggettivo che eleva un individuo sopra la media dei suoi simili.
Il rispetto del volere collettivo - disse - limita il singolo campo d'azione.
Lei in verità detestava anche i filosofi, colpevoli di star lì a menarsi il torrone sui massimi sistemi, mantenuti dai poveri cristi.

Amore per l'individualità e spregio del privilegio.
Tutto ciò è bene, ne convengo.

Ma ciò io ti chiedo, o Puè:
non è forse il Genio, per sua natura, indipendente da ciò che lo circonda?

Di più: non è proprio l’indipendenza dalle leggi che governano il mondo, la manifestazione più chiara dell'individuo di genio?

Il Genio, inteso come mix d'intuizione, carisma, etc, se ne sbatte di chi governa.
Anzi, è il più adatto a demolire qualsiasi espediente adottato per governare: lui vede oltre.

Quel che vede è già nello spirito dei tempi, ma lui l'ha così chiaro da poterlo trasmettere. Ed (of course, Spad) è l'identificazione dello spirito del presente, che scandisce l'alternarsi delle ere.
In pratica il genio passa, capisce un tot, fa/dice quello che deve fare/dire e cambia la vita di tutti. Spesso venendo massacrato nel processo.

Non è solo self standing, è unselfish. Inconsapevole.
Non avverte genialità nei suoi gesti o nelle sue parole, si comporta così solo perchè così è il suo modo di essere.

Non sottostà nè alla legge del demos, nè a quelle dell'Aristocrazia.
Lui serve qualcosa che lui solo sa. Proprio qui sta la grandezza: chè tu lo guardi e ti vien voglia di fare lo stesso.

E con ciò arriviamo alla cicuta di Socrate: il genio influenza in modo sostanziale la collettività.
Come a dire: chi non la pensa come il genio, dopo un suo discorsetto potrebbe scoprire di pensarla esattamente così.

E a chi ha il timone, questo non sempre fa piacere.

"o miei concittadini di Atene, io vi sono obbligato e vi amo; ma obbedirò piuttosto al dio che a voi, e finché abbia respiro, e finché ne sia capace, non cesserò mai di filosofare e di ammonirvi[…] tu che sei ateniese, cittadino della più grande città, non ti vergogni a darti pensiero delle ricchezze per ammassarne quante più possibile, e della tua anima, affinché essa diventi quanto più possibile ottima, non ti dai cura?"

In pratica: la pensate come me.
Vi ho fottuto.

*SMACK*

5 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Non mi capacito sulle motivazioni che mi spingono ad essere ancora qui a leggerti sul blog.
Trovo questa “ora di filosofia” … un tuo mettere il punto alla fine della pagina. Non c’è nulla da dire, dici cose giuste, davvero. Amaro in bocca?
Si, forse il non averti lasciato praticamente nulla
(se non quel film e quella luce) a ricordarti di me. Mi sarebbe piaciuto rimanere amici. In fondo non ci siamo fatti niente.
La tipa passata

11:56

 
Anonymous Anonimo said...

Come faccio a pensarla come te se non riesco a capire quello che dici?
Mi sento stordito... XD

10:24

 
Blogger Musashimaru said...

Se l'avete letto tutto siete più pazzi di me che l'ho scritto.

Anyway:

Alex: l'amicizia ci sta sempre. Se si vuole, se si sceglie, se capita. Non so se è mettere un punto: scrivo per fissare pensieri e sensazioni di pochi attimi, di cose che non riesco a spiegarmi, perchè mi piace e perchè sono un paranoico. Insomma, non dare troppo peso a quello che leggi qui: non lo merita.

Sean: tranquillo Sean, 'sta tirata filosofo-democratica la può capire solo quella coppia di folgorati con cui ne ho disquisito settimana scorsa. La frase era per loro.

11:43

 
Anonymous Anonimo said...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

09:20

 
Anonymous Anonimo said...

molto intiresno, grazie

04:26

 

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