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mercoledì, marzo 21, 2007

Il Musashi e Margherita.


Per alzarmi faccio appello a tutta la mia forza di volontà.
Lei risponde placida "assente", si gira dall'altra parte e si rimette a dormire.

Così tento con l'appello ai santi del calendario.
La scelta si dimostra sensata: anche oggi posso andare a lavorare.

Yuppie.

Il nuovo ufficio risiede nel bel mezzo di Chinatown. Già che ci sono opto per acquistare dalla Cindy Lauper di Pechino una cinta Dinlao & Guangzhou per la modica cifra di euri 4, di modo da presentarmi finalmente con il culo all'interno dei jeans.

Lei esibisce fieramente un ciuffo rosso acceso in puro stile Mirko dei Bee-Hive. Vorrei dirle che Time after time era una canzone sopravvalutata, mentre Girl just wanna have fun faceva molto Goonies, ma non credo capirebbe.

Non saprei dire perchè, ma giurerei che la passeggiata mattutina a Shangai mi giovi parecchio. Sì, insomma: amo sentirmi straniero a Milano.

Prima di varcare il portone, un tizio con le mani pulitissime e l'unghia del mignolo molto lunga mi domanda chi scelgo tra Gesù e Barabba.
Io voto Jesus, ma mi affretto a precisare che è "solo per sentito dire" e che "personalmente mai avuto problemi con nessuno dei due".

Ma lui mi guarda torvo e la mia fede vacilla, repente la sfilo dal dito e la getto in un tombino gridando "Merdoso di un Sauron!" prima di ritrattare dicendo che "però in effetti Barabba è un nome più musicale".
Adesso mi sorride affabile, e io comprendo per l'ennesima volta che salire sul carretto dei vincitori è sempre l'idea migliore. Poi mi siedo buono buono in attesa di dimenticarmene quanto prima, mentre Ponzio si appresta a rigirare la domanda a un altro tizio di passaggio.

Prima di andarsene però, mi lancia un ultimo interrogativo:

Pilato
Quell'anello che hai buttato chi te l'aveva dato, la Maddalena?
Musashi
No, quella zoccola di tua sorella.

Mi risveglio a Seattle, in una pozza di sudore e con in testa una corona di spine e una creatura viscida che mi chiede del suo Tesssssoro. Dal calendario di Frate Indovino sul comò apprendo che corre l'anno 2020.

E io, oggi come allora, ancora non ho combinato un cazzo.
In definitiva è un vero peccato.
Nella foto: ma che bel pianetino.

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Aloha, caro. Mi hai fatto venire voglia di rileggere Bulgakov. Il che probabilmente è la cosa migliore di un 21 marzo con la bora più fredda che a gennaio. Nordest di merda.

13:57

 
Anonymous Anonimo said...

Tutto sommato non che conti combinare qualcosa
almeno finchè riesci a mettere il culo nei jeans

15:02

 

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