Morgana.
Mi sono scelto i miei miraggi.
L'ho fatto scientemente, sapendo bene della loro natura puramente illusoria.
Semplicemente: me ne sono sbattuto.
Il dottor Hoffman, diabolico personaggio frutto della fantasia di Angela Carter, sosteneva che qualsiasi cosa sia immaginabile deve per forza esistere.
Per me ha ragione lui.
Sbucciando ogni forma, colore, desiderio, reazione corporea e umorale, tutto si riduce a puro pensiero. In tal senso il corpo è solo un giocattolo per lo spirito.
L'occhio non vede un beneamato cazzo di nulla di per sè: buttate pure via le vostre rètine.
Il cervello riordina immagini e suoni, trasmette stimoli che identificano gli uni e le altre, lavorando instancabilmente per imporre... cosa?
L'ordine?
Il caos?
Boh.
In teoria quello che si vuole.
In pratica anche.
Per cui, paradossalmente, si può boicottare la razionalità proprio con lo strumento atto a definirla tale.
Così lo faccio di gusto, regalando ai personaggi che interpreto giocando alla Playstation maggiore concretezza che ai miei colleghi di lavoro, per esempio.
E a te, Morgana, dedico l'amore più appassionato di cui sono capace.
E mille risvegli scanditi dai miei baci.
E una vita meravigliosa, da dividere in due.
Da spendere insieme.
Il fatto che tutto questo non sia vero, in fondo, non cambia il mio sentimento.
2 Comments:
ma anche Morgana, non esistesse, riuscirebbe a rompere le palle in modo molto veritiero.. (niente, è che sei troppo romantico e mi porti via le fans, cerco di risvegliare il musashi incazzoso..)
-spad-
19:01
Ma no, lascialo lì quello!
Detto tra noi: è molto antipatico.
10:09
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