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venerdì, luglio 28, 2006

Onirica.


Una panoramica infinita.
Con una dominante ocra.
Presa da sopra un grattacielo.
Un mio caro amico è accanto a me.
Non ci vediamo da tanto tempo.
Parliamo con entusiasmo, sorridendoci.
Sull'orlo dello strapiombo.
Con le gambe che penzolano nel vuoto.

Sul tetto di un altro grattacielo, una vecchia Ford Mustang.
Ocra anch'essa.
Dentro due uomini impeccabili.
Giacca, cravatta e un Borsalino in testa.
Occhiali scuri sul volto.
Sembrano i Blues Brothers, ma in versione terra bruciata.

- Hai visto, Claudio? Stanno guardando noi.
- Già, e noi guardiamo loro.
- È tutto così irreale... vedersi qui, dopo tanto tempo...
- È vero. È passato così tanto dal liceo... tu come stai?

Lui ride.
Di una risata sincera, eppure così triste.

- Dai, che lo sai benissimo.
- Cosa, Teo? Non ti capisco.
- Hai la memoria corta? Eppure un tempo non era così.

Indica la macchina, rimasta lì immobile.

- Perchè non lo chiedi a loro? Loro lo sanno come sto.
- Ma li conosci? Non ti capisco proprio. E non capisco neanche loro.

Davvero: cosa ci fanno i Blues Brothers, in marrone, in cima a un grattacielo?
Mah.

- Sai, Teo, uno dei due sembra River Phoenix.
- L'attore?
- Proprio lui, sì. Ma non era morto?

Lo stesso sorriso triste di prima.
Identico.

- Non ci pensiamo più, vuoi? Abbiamo tante cose da dirci, mi sei mancato.

Mentre lo dice, mi cinge con un braccio.

Dio, da quanto non vengo abbracciato!
Faccio per ricambiare, ma sbaglio.
Lo urto, e lui cade.
Precipita giù.

Sono nel panico, è tutta colpa mia.
Mi sporgo anch'io e cerco di afferrarlo, salvarlo.

Ma è troppo tardi, non si può fare più nulla.
Eppure, mentre lo osservo inabissarsi nel vuoto, mi sorride.
E mi saluta con la mano.

Un attimo prima dell'impatto al suolo distolgo lo sguardo.
Non ho abbastanza coraggio per vedere questo.
Per vederlo ancora.

Istintivamente guardo verso la macchina, ma è scomparsa.

Mi accorgo di non aver sentito alcun tonfo.
Guardo di nuovo giù, col cuore in gola.
Ma anche lui non c'è più: nessun segno per terra, nulla di nulla.

E allora ricordo.

Ricordo come sta, ricordo cosa accadde.
E capisco che i Blues Brothers, in realtà, erano angeli.
E l'hanno portato via, stavolta per sempre.

Abbiamo tante cose da dirci, mi sei mancato anche tu.
Lo faremo, prima o poi.
Ciao.
Nella foto: in loving memory.

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