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giovedì, aprile 19, 2007

Questa è Sparta?

Io lo sapevo che c'era.

Non importa quanto siano confuse e intrecciate tra loro le tue sensazioni: c'è sempre qualcuno che le ha comprese meglio e ne ha fatto musica.

A volte una splendida musica.
A volte, così precisa che.

A volte, così perfetta che.

Ladies & gentleman: Vinicio.
Giù il cappello.

Camminante
Ahi, t'ho visto sporta alla ventana
Seguir lontano il volo del gabbiano
Hai masticato muta un benvenuto
E t'ho incontrata strana

Non cerco più la festa del tuo sguardo
Né tantomeno il volto che mi è amico
Ti guardo, ti saluto e mi ridico
Che è fatica averti

I capelli neri e unti come il corvo
Le labbra strette al nodo dell'orgoglio
Odiami per non cadere pronto
Nell'amore che non voglio

Così m'incontro solo, solo e perduto
Come quando gli uccelli se ne migrano
Lasciando il loro nido
Come quando gli uccelli se ne migrano
Lasciando il loro nido

Però resto contento
Per quello che è passato
Mi porto appesa al cuore una promessa
E qualche bacio rubato

E voglio restar quieto
E sognar disperso
Sognar che stiamo noi due soli
E nel mare aperto
Sognar che stiamo noi due soli
E nel mare aperto

Toglietemi passioni, amici,
Il riso del saluto
Ma non si può perdere quello che
Mai in fondo si è tenuto
Non si può perder niente se
Niente in fondo si è mai avuto

Le seppie han le ossa bianche e l'ippogrifo
Ha il becco scuro e forte è il suo nitrito
Distante come il cielo in Patagonia
M'avvio abbracciando i sogni che ho patito
distante come il cielo in Patagonia
M'allungo ai sogni che ho patito

Come quando gli uccelli se ne migrano
Lasciando il loro nido
Come quando gli uccelli se ne migrano
Lasciando il loro nido


...scusami Vinicio. Lo so che rovino tutto, ma questa gliela voglio dire:
ti avrei ribaltato la vita come un guanto.

Cheers.