Apro gli occhi, mi pento ed ho in mente:
1. Quel disco lì che mi rimembra.
2. Il colloquio che devo fare.
3. La visita che ho fatto dal medico.
Ho i soldi per l’affitto.
Anzi: ho solo i soldi per l’affitto.
Ed è la prima settimana del mese.
Da un cartellone, un butulinico Montesano promette uno spettacolo scorretto e non conforme. Krusty il clown sarebbe più credibile.
Ho fatto doppietta, ho preso il palo.
Il portiere me ne ha tolto uno dall’angolino.
Mi ha negato la gioia di una tripletta.
Non gliene voglio: abbiamo vinto.
Una mi si voleva limonare.
Non sapeva il mio nome.
Mi ha descritto come non troppo alto e con i capelli non troppo corti.
Ho cortesemente declinato.
C’è gente ("virtuale") che mi linkava e ora non mi linka più.
Non vedo da tanto tanti amici ("veri").
Evidentemente, si sono stufati.
Sapessero io.
Cose gravi: continuo a scendere nella classifica Blogbabel.
Cose gravissime: ma perchè questi mi classificano?
Chi gliel'ha chiesto?
Mi ritorna in mente (bella come sei) una frase letta su qualche blog:
ovvio che preferisco essere letto da tutti.
O qualcosa del genere.
Ovvio?
Hai sbagliato termine, ragazzo.
In verità non lo è.
7 Comments:
Anch'io ho notato che mi si slinkano. Mi chiedevo se avessi rotto i coglioni alla gente, poi non c'ho più pensato...
13:30
touché
quando mi si vuol palpare il culo "perché sta lì" scattano tutti tre gli anni di allenamento pugni
21:24
Non c'è nulla di più innaturale dell'ovvio. (Arthur Conan Doyle in "Un caso di identità")
01:13
Ehi!
Io ti ho sempre tra i miei link, io.
Anzi, se tu avessi partecipato al mio linking day, avresti anche una stellina di fianco al tuo link!
XD
10:35
a me non linka nessuno
che goduria
11:03
alcuni di quella gente che linkava non linkano più da quando tu non linki loro. è che sono ragazzi, capisci. piccosi e vendicativi. però so che passano spesso di qua, così, per salutare.
ah, giusto.
ciao.
15:41
Zut, non parlavo di/con te.
Pussa via.
10:58
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