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giovedì, ottobre 04, 2007

A perfect drug.

Come spesso accade hai ragione.

E ti dirò di più: parmi quello l’inganno supremo.
Che nessuna consapevolezza può arginare in certe nature.

Il dimenarsi inutile del prima, che muta in fretta nell’inedia di un poi.
La stancante ruota di chi non vuole ammettere.
L’altalenante condanna per chi NON PUÒ, ammettere.

Non mi è chiaro come – tuttavia – come fare a star senza?
Esponendo tutto al mostro logico, alla sua brama di sezioni e brandelli.
Quale immenso roditore che s’ingrassa con le illusioni.

Ma ecco che rimango sordo ai saggi precetti.
Utilizzando a piene mani ciò che mi ero proposto di condannare.
Che poi è ben lungi dall’essere problema legato solo allo scritto.

Spacciar risposte è un errore del passato, fino alla prossima volta.
Al limite mi sento di sostenere che se l’accento esiste
evidentemente è perché anche quello ci vuole.

Non foss’altro, per distinguere i Toto da Totò.

4 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Il problema più che gli accenti mi pare siano gli apostrofi.

18:41

 
Anonymous Anonimo said...

Ha proprio ragione...

09:58

 
Anonymous Anonimo said...

Esimio, sappi che lurko e leggo tutto. E mi piaceassai ciò che partorisci ultimamente. Fai pensare, il che è merce rara in questi tempi oscuri.

(oh, mica facile commentare qui...)

09:49

 
Anonymous Anonimo said...

Maestro!
Attendo il Suo ritorno.

(già, non sei l'unico che me l'ha fatto presente. Giuro che non centro)

- Musashi

16:05

 

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