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giovedì, agosto 23, 2007

I - Eraclito in rock.

Milano 5.giugno.2012

Kurz disegnò una linea orizzontale proprio al centro del foglio.
Dritta come un fuso: era incredibile come ci riuscisse a mano libera.

- Vedi, Luna, questo è il bene. Placido, ininterrotto: una bella linea retta.

Poi scrisse nella sua orribile calligrafia “Perdono” sul margine superiore del foglio e “Castigo” su quello inferiore, rivolgendomi un sorriso istrione.

- E qui abbiamo gli estremi. È solo un esempio, eh?! Il ragionamento vale più o meno con tutti gli opposti che ti possono venire in mente.

Aveva l’atteggiamento del professore.
Mi faceva incazzare, quando partiva così.

- Tu dovresti essere quella linea. Equidistante e imparziale, come un monaco buddista o i migliori burocrati.
- Mi stai dicendo che la felicità è un’anonima calma piatta?

Il sopracciglio già mi puntava verso l’alto. Per rispondere cercai il tono più supponente del mio repertorio: volevo abbinarlo a quella che era sicuramente l’espressione più strafottente.
Anch’io sapevo indisporlo.

- Sembra palloso, Kurzy.
- Ti sto dicendo che la serenità, l’ordine, l’armonia o come cazzo la vuoi chiamare è figlia dell’equilibrio, stronzetta - sorrisino - Tu sei già quella linea. Tutti lo siamo, solo che siamo elastici. Ed esposti a mille bufere. Ondeggiamo disegnando curve ubriache con le nostre emozioni: quando ci allontaniamo troppo dal centro soffriamo come cani per il colpo di frusta, e godiamo solo nei brevi tratti sulla retta via. Lì ci sentiamo sicuri su chi siamo e cosa stiamo facendo. Non sono io palloso, al limite lo è la logica. O l'umana natura.

La cosa si faceva interessante. Forse era per lo stronzetta, o l'espressione con cui parlava, ma già avevo voglia. Non c’è nulla di più eccitante di chi oppone resistenza. Sapeva come resistere.

- Non dirmi cazzate: guarda che l’ho conosciuto anch’io.
- Non ho detto che sapeva resistere o che resisteva spesso: dico che sapeva come farlo quando lo faceva. Aveva classe.
- Mphf, non ho capito un cazzo di quello che voleva dirti e non capisco cosa intenda tu ora. Mi sembra uno di quegli sfasi post-cannone e pre-fame chimica. Ti concedo la classe, ma con riserva. Và avanti.

Lei sorride. Con la faccia da schiaffi.

- Se la pianti d’interrompermi, stronzetto.

Fa esattamente come lui.
Apposta, la troia.

Ha ragione, comunque: già vorrei scoparla.

3 Comments:

Anonymous Anonimo said...

mi, kurzy!

23:34

 
Blogger p.s.v. said...

bellissimo

09:37

 
Anonymous Anonimo said...

sei troppo catastematico (ueh, come va vecchio animale?) :-)

18:04

 

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