Intelligent life is all around us.

mercoledì, febbraio 07, 2007

Play™.


Sogno la sfilata della Kinder.
Io sono il modello N°4: delice. Salgo in passerella col mio vestito di morbido pan di spagna ricoperto al cioccolato, occhieggiando maliardo una miriade di patate tedesche in prima fila. Nessuno lo può vedere, ma si sa: nascondo un cuore di latte.

A fine serata me ne vado su un taxi rosicando perché la star della serata è stata il modello N°1: brioche, che era vestito ugualeammè, ma senza il cioccolato.
In compenso mi consolo dileggiando quello sfigato di colazionepiù, che stretto com’era nei suoi 5 cereali non se l’è cacato nessuno.
Fashion is competition, darling.

Se c’è una cosa che apprezzo di me stesso (a parte tutto il resto, s’intende), è che so benissimo chisono_dadovevengo_dovevoglioandare (ecco, magari sull’ultima esagero: lo so benino) ma non saprei dire quanto peso (?), quanto sono alto (?) o che taglia porto (?). È credenza diffusa che sia più facile il contrario: quindi, tanto per cambiare, sono in minoranza.
Cosa posso dire?! Se la vita è una questione di priorità, puppatemi ‘sto Magnum.

Chiedetelo pure ad un qualsiasi educatore: giocare è fondamentale nel processo formativo dell’individuo. Non individuando alcun principio razionale per cui uno debba sospendere la crescita a soli 30 anni, sono costretto a chiedervi di usare la TV solo per la playstation, di provare il risiko almeno una volta nella vita e di passarmi una canna mentre cerco di vincere a Civilization.
(per inciso, quella della TV era solo un'iperbole: attaccateci pure il DVD. Basta che bandiate per sempre dalla vostra esistenza i reality, Maria De Filippi e qualunque cosa che parli di attualità senza chiamarsi blob)

Quella lenza di un cavaliere, con la consueta classe, dichiara che “i gay sono tutti di sinistra” e “la mia affermazione è stata strumentalizzata” subito dopo. Probabilmente intendeva che “quelli di sinistra sono tutti gay” e “smettetela di usare le mie massime come dildo, depravati”.
Amareggiato per l’accaduto, telefona poi a Veronica, chiede scusa con la cornetta appoggiata ad un alrtoparlante e le dice che ce l’hanno tutti con lui.
E in effetti, più che da ghei, queste son cose da checca.

Visto che un bel gioco dura poco, ammetto che tutto quello che leggete su questo blog NON È farina del mio sacco. L’idea di cambiare continuamente il sottotitolo l’ho presa da lui, il layout con foto in alto a sinistra da loro e ovviamente il ™ del titolo da lui. Quindi, il fatto che ho scritto tutto io risulta un particolare trascurabile: non fatevi infinocchiare.

Dulcis in fundo: ieri abbiamo vinto contro i dominatori del CCPPA e, tra l’altro, l’ho inserita placida nel sacco con un tocco sapiente.

Lo dico: chi non ha mai provato questo, non sa cos’è il godere.

5 Comments:

Anonymous Anonimo said...

io mi vestirei da bueno. solo un rotolo di cellophan. non avrò il fisico di una naomi, ma scommettiamo che ti batto? ;)

10:30

 
Anonymous Anonimo said...

Un solo commento: ho letto "sogno la sfiGata della kinder"

12:57

 
Anonymous Anonimo said...

io so(g)no un kinder maxi.
Ieri sera invece ho perso la sfida con i primi in classifica del campionato amatoriale degli amatori dell’amata pallavolo. Sono una professionista insomma.

18:21

 
Anonymous Anonimo said...

La Kinder fa brioche "taglia42", senza marmellata e con le scaglie di pesto sopra? (arrrg!!!)...No? Peccato.
Miriam

19:35

 
Blogger Musashimaru said...

Judi: sei tutta ciccia e brufoli. Toh. =)

Ossimorosa: non ti senti sfiData dAlla Kinder?

Maia: nella pallavolo, evinco, vince chi ha più cacao e meno latte. Tipo la Fiesta, insomma.

Miriam: io, per una merendina con le scaglie di pesto, commetterei le peggiori nefandezze. Le Kinder alla genovese.

10:55

 

Posta un commento

<< Home