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lunedì, luglio 10, 2006

Tutankhamon.


Mi conosci come o più di quanto mi conosca io stesso. Conosci i miei pregiudizi, i miei pensieri, le mie debolezze, la mia vanità, la mia mente.
Con queste parole, Michael Faraday chiese alla futura moglie di diventare sua sposa. Non era un poeta: era uno scienziato.
Più precisamente: l'uomo che scoprì la relazione esistente tra l'elettricità e il magnetismo.

Una persona brillante e razionale, che diede al suo amore una motivazione brillante e razionale.

Ti amo perchè mi conosci.
Ti amo perchè mi hai voluto conoscere.
Ti amo perchè, nonostante i miei difetti, hai scelto di volermi bene lo stesso.

Già, l'amore. Una cosa che cambia a piacimento, restando sempre uguale.

Anch'io avevo scelto una persona per gli stessi motivi di Faraday, tanto tempo fa. Solo che non le chiesi di sposarmi.

Non mi sembrava abbastanza.
Stai con una ragazza perchè ti ama, Musashi?
E tu? La ami anche tu?

Mi risposi di no.

Facevo il grosso, il saggio.
Non mi si ingarbugliavano le parole, non mi veniva il batticuore: stavo saldo al timone. Per questo pensai di non amarla.
Pensai che stavo giocando bene solo perchè ero in vantaggio: mi sentivo forte, invincibile e volevo di più.
O meglio: volevo la stessa, identica relazione, con una persona diversa.
Una persona alla pari.

Sì, perchè la nostra storia era perfetta. Ridevamo, facevamo l'amore ogni santo giorno, parlavamo liberamente di tutto.
Insomma non potevo avere di più, potevo solo volere quello con un'altra.

Applausi al pirla, grazie.
E magari ha trovato l'amore, e lo ha scansato
Per far posto ad un'altra passione
Che lo fa sentire rinato
Poco fa ho compreso.
Lei mi faceva sentire forte.
Anzi, noi insieme, eravamo forti.
Come in qualsiasi cosa coinvolga più di una persona per volta: la somma, contava più che il singolo addendo.

Ok, era ovvio.
Ma io so essere incredibilmente stupido, all'occaso.
Come spesso accade, ci sono arrivato un po' in ritardo. Di un 4/5 anni, per la precisione.

Sul senso che abbia avuto il tutto ancora mi interrogo, come anche su quanto si possa meritare una seconda occasione, dopo aver fatto a fette sè stessi e quelli che ti volevano bene.

Al poster l'ardua sentenza.
Anche se, paraculandomi col poster in questione, faccio solo presente che succede ogni giorno di sbagliare. A tutti, davvero.

Ma io a un oscuro meccanismo superiore di causa/effetto, ci credo per babbioneria congenita. Alla luce di ciò, non posso fare a meno di notare che:

A. Da quando è successo il fattaccio, gli affetti mi schivano col mirino.

B. La legge delle probabilità, visto l'incredibile sequela di picche che ho preso, è ampiamente sopravvalutata.
Nella foto: quando si parlava della maledizione di Tutankhamon, forse, facevo meglio a non ridere.

9 Comments:

Blogger Luna said...

in questo momento penso di essere proprio dall'altra parte. e questo post non è molto incoraggiante

20:38

 
Blogger Musashimaru said...

Non sono sicuro di aver capito bene, ma se stai subendo la cosa, vai tranquilla.
In queste cose credo che vinca la persona che sa di aver dato tutto: in genere, si riprende prima.

21:02

 
Anonymous Anonimo said...

Sai, dicono che per essere una coppia felice bisognerebbe avere un patner che reputiamo sia migliore di noi.


Ma siamo così pieni di noi stessi, a volte...

23:03

 
Blogger Musashimaru said...

Già. Eppure ora non avrei problemi ad ammetterlo...
Bah, le più grandi intuizioni arrivano sempre fuori tempo massimo.

23:46

 
Anonymous Anonimo said...

come le battute...
argute, date sempre tardi.

23:47

 
Blogger Musashimaru said...

Eheh, sì Silvy, più o meno.
Però le battute riesco a pigliarle al volo già più spesso.
Questione di cazzaritudine, suppongo.

09:58

 
Anonymous Anonimo said...

per me questione di vino...
se ci bevo su un pò, mi si scioglie la lingua.

22:55

 
Blogger Musashimaru said...

Quello aiuta sempre.
Solo che se esagero mi si scioglie pure troppo..

10:45

 
Anonymous Anonimo said...

Per un attimo è come se avessi rivissuto un altro...e non puoi immaginare quanto mi senta come lei...

16:58

 

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