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mercoledì, novembre 29, 2006

Lo sporco imbroglio Ritter Sport?


Il casermone polifunzionante dove negli ultimi 2 giorni un invasato ha cercato d’inculcarmi il funzionamento di Macromedia Flash è una sfida aperta alla geometria euclidea nonchè all’estetica tutta.

Un puma del tutto reale se si esclude lo spessore di pochi millimetri, mi occhieggia dalla vetrina di un’agenzia viaggi con atteggiamento ferino mentre approfitto della pausa pranzo per fumare un paglione. Il contenuto proteico dei miei pranzi è in effetti di molto inferiore alla media, ma riesco a bilanciare la situazione grazie ad un esubero di nicotina non indifferente: la cosa mi rincuora.

La Laurea in cazzi miei continua a funzionare alla grande a giudicare dalla mancanza di compagnia che accompagna le mie giornate lavorative, ma ho voluto io la bicicletta e il pedalar mi è dolce in questo mare.

Il quesito che mi tormenta è: perché mai un’agenzia che ti rinnova il contratto per soli tre mesi, anticipandoti che è solo un modo per darti il tempo di trovare qualcosa d’altro, si piglia la briga di spendere 1800€ per insegnarti ad usare un programma che a un copy, peraltro, non serve?
La risposta mi giunge forse stamattina insieme al contratto stesso, che ad un attento calcolo si dimostra di 5 mesi, con decorrenza a marzo.

Nel mio piccolo continuo a non capire, ma non ha poi troppa importanza: dopotutto è meglio così. Forse.

Tuttavia il pensiero va a depositarsi in automatico su quel buffo mondo dei cioccolatai, con una punta di ammirazione per colui che studia il Marketing alla Ritter Sport e alla sua brillante idea d’inventarsi 7 milioni di gusti diversi in 5 cm di quadratino gudurioso. Senza nulla aggiungere o togliere alla bontà del prodotto, offrire un’ampia varietà di scelta all’utente è da sempre un ottimo viatico al ristagno di un’impresa: poco importa se la scelta è fittizia e l’utente un babbione.

Anzi: a onor del vero importa moltissimo.

E mentre parallelizzo la mia situazione a questo brillante esempio mi sorge un dubbio: io sono l'utente babbione del contratto o lo scaltro cioccolataio?
Mi manca la risposta, quindi vado a pranzare con una canna.
Poi, al posto del caffè, un cappuccino. Con un sacco di cacao.

4 Comments:

Anonymous Anonimo said...

anche presa come aperitivo, una canna non farebbe altro che aumentare in modo sproporzionato la mia fame. però, viste tutte le noie, può essere che vada bene

13:23

 
Anonymous Anonimo said...

la mia amica svedese mi ha rivelato, in via del tutto confidenziale, che al confine tra svezia e norvegia esiste una fabbrica di cioccolato, dispersa tra tundra e fiordi e ghiaccio. ecco. in questa fabbrica di cioccolato vanno un sacco di giovini svedesi a farsi il lavoro estivo, perché si favoleggia che lo stipendio tradotto in moneta da noi circolante sia di 8000 euro mensili. Questo mi sembra un'altro ottimo modo di essere una scaltra marmotta che confezionava la cioccolata. E se non fossi a migliaia di km di distanza, anche un' ottimo modo di rimediare a questa magra che m'affligge, dato che la borsa di studio non arriva.

15:16

 
Anonymous Anonimo said...

Mi raccomando, quando c'avrai preso la mano non fare come quelli che s'appassionano ed iniziano a riempire il blog di animaioni in SWF..
5 Mesi, e t'insegnano Flash... Beh, questo è bene! :)

20:51

 
Anonymous Anonimo said...

Flash è già stupefacente di per sé. Certo che con la canna le animazioni hanno tutto un altro appeal.

15:03

 

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