Intelligent life is all around us.

martedì, gennaio 30, 2007

WWF.

Premo “invio” sull’apposito modulo di Outlook.
OrsoWell mi guarda orgoglioso.

OW
Bravo, sei sempre uno dei nostri!

Sarà, ma la sensazione è di aver fatto una cazzata, stavolta.
Nel mondo plantigrade, la femmina si conquista con atteggiamenti plantigradi, ovvio, ma tra i Sapiens è tutto un altro andare.
Una lettera plantigrade, spedita a una Sapiens, rischia la controproducenza.
Quasi come un film di Lars Von Trier al secondo appuntamento, ad esempio.

Orso, che contrariamente a quanto si pensi degli appartenenti alla sua razza è un tipo sveglio, mi sgama subito.

OW
Cos’è quella faccia?
Musashi
Ho toppato, mio buon mammiferone. S’incazzerà a morte.
OW
Ma no, è intelligente: capirà.
Musashi
La fai facile tu: le tue simili vanno in letargo 6 mesi! Questa è un caterpillar!
OW
Sei sempre esagerato. Mi passi il salmone?
Musashi
Ma avevi detto che lo pigliavi tu a gratis!
OW
Non ho ben capito in che punto di Milano scorre il Saskatchewan.

Mentre abbozzo un sorriso per evitare problemi (“Pronto? Corpo forestale di Ottawa? C’ho un orso in casa… no, abito a Milano, in Italia.” click. “Merda.”) rifletto sulle parole dell’urside.

(delirio solipsistico: mode-on)

Il punto è che non si può spedire una mail accalorata di quasi 3 milioni di caratteri solo per chiedere a una donzella di non mandarti troppi SMS al giorno perchè tu scleri. Non si fa, perDio! è la regola del compromesso, del contrappasso, del contropiede. Insomma, del cazzochevuoi: basta un pizzico di pazienza in più!

(autoflagellazione psico/cilicica: mode-on)

Oltretutto ti piace! Rompi il cazzo per ere geologiche perchè nessuna ti caga, ti capisce, ti stiraeammira. Fai il sostenuto manco fossi Brad Pitt in incognito: e questa no perchè è viziata, questa nemmeno perchè non ti fa sesso, questa neppure perchè non ride... hai cacato il cazzo! Vuoi morire zitello, eh, pezzo di merda?! Vuoi continuare a rimbalzare tra PC, playstation, frigorifero (reparto alcoolici), freezer (reparto superalcoolici), lavatrice e fornelli solo come un cane per tutta la vita?! Vergognati, stronzo!

(piagnucolamento pentito: mode-on)

Sì, me lo merito: sono una merdina! Tutto per due SMS e qualche telefonata! Echessaràmmai! Se non mi sfancula giuro che le mando 24 messaggi al giorno: uno ogni ora! Non mangerò più! Non dormirò più! E basta anche con 'sta fissa di cagare: se ne può fare a meno! Devo essere coerente e responsabile, cazzo, e poi...

DLIN-DLON.

Ops, ha risposto.
Non è incazzata.
Dice solo che ci sono andato giù un po' pesante.

Hai visto, eh, Orso?! Te l'avevo detto che non s'incazzava (falso), che facevo bene (falso), che se vuoi il massimo devi rischiare il massimo (cazzata). Ah, meno male: piuttosto che scrivere tutti quegli SMS rinunciavo (sboronamento mitomane). Ma ora, fine degli ostacoli: potrò essere me stesso.
O gaudio, o tripudio!

Un tot di ore dopo arriva da Ottawa un ranger, narcotizza Musashi e lo aereotrasporta al parco Yellowstone, paracadutandolo esattamente sopra un geyser sul punto di attivarsi.
Frattanto Fuser rincasa da lavoro, scruta attentamente OrsoWell per un paio di minuti ed esclama perplesso:


Fuser
Ma che minchia è: ti sei comprato la pelliccia?!

e subito dopo:

Allora, com'è andata con la tipa?

domenica, gennaio 28, 2007

Tha roof is on fire.

Mi ero ripromesso di non farlo mai, ma non ce l'ho fatta.
Peccato: flammare è una cosa stupida.

venerdì, gennaio 26, 2007

Ambrogio ha le palle di velluto.


Il fatto che le donne moderne si possano identificare in un qualsiasi modo con la Santanchè, mi getta nello sconforto. L’esistenza stessa della Santanchè è un motivo sufficiente per cadere vittima dello sconforto.

Sarà che mi ricorda la tipa di “Ambrogio, avverto un leggero languorino”: una che avrei volentieri crivellato di colpi con un fucile a canne mozze negli anni della gioventù. Anzi, forse il colpevole di tutto questo è proprio Ambrogio. Se invece di premere il pulsantino avesse risposto “cazzi suoi, signora” magari adesso non esisterebbero donne come la Santanchè.

Senza contare che i Ferrero Rocher avrebbero venduto senz’altro di più.
Nella foto: una donna moderna.

giovedì, gennaio 25, 2007

E, finalmente, crollò esausto.

Debolezze, ve ne prego.

Sono così stancanti le intelligenze a poco prezzo.
Le verità al sapore di Durbans.

Volitive come la mascella di Ronn Moss, superficiali come un testo di Tiziano Ferro. Scontate come lo starnazzare di Sgarbi in TV.

Datemi immotivati sconforti.
Piccole manie in cui possa identificarmi.
Non ce l'avete un uomo nero sotto il letto? Un complesso d'inferiorità? Non avete mai paura che sul più bello non vi tiri? La notte non vi manca il respiro? Che sapore ha il fallimento? L'arrogante è chi non ascolta o chi consiglia?

Le vorrei stupide.
Talmente stupide che a pensarci bene sia impossibile non riderci sopra.
E le vorrei comuni.
Che ci infoghiamo tanto per essere speciali quando incontrarsi è di norma.
E per sentirci one_like_no_one compriamo cose prodotte in serie.

Qui ognuno fa come gli pare.
C'è chi fa a gara di link, chi spera di diventare qualcuno, chi qualcosa. Bambocci in posa plastica da ribelli, testosterone a quintali, chi fa della scrittura il suo marchio di fabbrica e chi degli argomenti.
E poi quello confuso che mischia tutto a cazzo, cercando di capire perchè quella cosa lì che doveva dire non gli riesce proprio di dirla come si sarebbe dovuta dire. Eppure gli sembrava così importante!

Quindi questa sarà solo una stravaganza in più.
Un santuario da dedicare al Dio Dubbio, un sentito omaggio alla genuina idiozia che ognuno si porta dentro, sempre diversa e sempre uguale, che caratterizza davvero e avvicina pianeti distanti.
One_like_no_one: nelle vergogne, nei difetti, nelle imperfezioni.

Debolezze, ve ne prego.
E in alto i calici.

mercoledì, gennaio 24, 2007

La cornucopia del caos.


Pippo è un cane alto, magro, gobbo e dotato di una certa intelligenza.
Abbastanza da scegliersi il mobilio della casa, ad esempio.

Anche Pluto è un cane, ma lui fa solo cose da cani.
Si spulcia, si gratta e, anche se non lo si vede mai, con ogni probabilità si lecca la fava per pulirsela. Come del resto fanno tutti i cani.
A parte Pippo, naturalmente.

Paperino è anch’esso un’anitra intelligente.
Così intelligente che invece di essere cucinata arrosto da un anonimo ristoratore cinese va a fare la spesa in macchina.
A sgrunfia, peraltro, visto che è sempre in bolletta sparata.

Rocco Salini è un ladro geniale.
Si è babbato dei gran soldi, l’hanno sgamato e condannato.
Oggigiorno fa politica nel partito del Ministro della Giustizia.
Delle due l’una: o lui è più scaltro di Macchianera, o Mastella è più coglione dell'ispettore Manetta.

Del resto, la flessibilità dei ruoli funziona giusto a Disneyworld e in politica.

Da quando non si sa bene chi ha deciso che anche tra noi peones flessibile = trendy i lavori sono diventati flessibili. E le Aziende. E i Promotori Finanziari.
Di più: la banca, è così flessibile che sta tuttintornoate.
Persino il telefonino è tuttintornoate.

Ovviamente non funziona più un cazzo.

Ora, signor MegaDirettore Ipergalattico: Milano Le sembra Paperopoli?
Assomigliamo forse alle Giovani Marmotte?
No? Allora Le spiacerebbe andare a giocare più in là?

Vede, è solo che tutta 'sta roba attorno ce l'ha fatto a fette.
Nella foto: un flessibilissimo palazzo di giustizia.

sabato, gennaio 20, 2007

Comptine d'ete no. 3 (Yann Tiersen)

L'espressione dei musici.

Mettetevi nei panni di costui.
Provate ad immaginare cosa sta provando mentre suona.
Io non credo che pensi.

Niente affitto.
Niente cronache.
Niente brutti ricordi.
Nessuna classifica.

Non c’è smog in quella testa.
Cosa succede nel mondo non importa.
Sta già succedendo tutto lì dentro.

Quell’espressione è il motivo per cui si dovrebbe fare musica.

Beato lui.

giovedì, gennaio 18, 2007

Il fiuto del gol di Marco Pacione.


Alla faccia dell’effetto serra, mi alzo dal letto in compagnia di un pinguino che passeggia tra camera mia e il bagno.
Ci guardiamo a lungo in silenzio: giurerei di leggere nel suo sguardo una sorta di sincera comprensione per le mie afflizioni.

"Amico pinguino – dico – non vorrei proprio andare a lavorare con ‘sto freddo."

"Amico Musashi – risponde – ricordami di raccontarti che piacere scappare ogni giorno da orsi polari e orche assassine."

1 – 0 per lui, lo ammetto.

Vado in ufficio a malincuore: giusto perché devo festeggiare il mio 1.600esimo ritardo consecutivo, un nuovo record mondiale che difficilmente potrà essere battuto. Il boss non sembra apprezzare questo mio innato talento, ma la gente è fatta così: invidia sempre le doti altrui.

Frattanto penso che portare una ragazza appena conosciuta a vedere il nuovo film di Lars Von Trier potrebbe rientrare tra le 3 cose più stupide e controproducenti che ho mai fatto: non credo si sia divertita molto.
A meno che la definizione “il più brutto film che io abbia mai visto” non celi valenze positive in un qualche modo che al momento mi sfugge.

Il bilancio della serata risulta così alquanto deficitario: ormoni più depressi di Masini, sex appeal di Platinette e capacità di scelte strategiche pari a quella di Fantozzi. Il Don Giovanni me lo puppa.

Ribadisco una convinzione ormai radicatissima: non chiaverò mai più.
La cosa, va da sé, non contribuisce al mio positive thinking.
Nella foto: è la malinconoia, che uccide a questa età.

mercoledì, gennaio 17, 2007

Jack Gibbons - Berceuse (Chopin)

17/01/07
Spesso i limiti si superano chiudendo gli occhi.

Oggi i miei mi schiacciano.
Voi come fate a tollerare i vostri?
Avete un amore?
E qualcuno che vi chiama amore mio?

Io no.
E un po' mi manca.


OT - 08/05/2007
Caro il mio punto A sulla cara, vecchia ruota.

Giro in mongolfiera, Frederic?
Dai, che ne vediamo delle belle.
Quella è la Città, vedi?
Noi si punta verso i cieli d'Irlanda.
Che io sono lì da sempre, anima mia, e tu sei... beh.

Ma a cosa pensavi mai?!
Perchè quel crescendo?
Perchè quella pioggia lieve di note, perchè quella pausa?

Ah, vecchio mio!
Che svolazzi, che bontà!
Chissà di chi/dove/cosa avevi tutta questa nostalgia.
Chissà che c'avevi da essere così stupito.
Sgomento, sì: ma di fronte a quale meraviglia?

Da me la gente vibra veloce, troppo veloce: non ti dico.
Ha visto così tutto che non si stupisce più.
Bah, stacco gli elettrodi. Controllami il voltaggio che mi spengo.

Ma prima dimmi, scusa: a cosa pensavi mai?

lunedì, gennaio 15, 2007

Ics generation.


Mazinga Z sparava il missile centrale proprio da lì.
Venus da un po’ più sopra.
Pollon era cocainomane.
Lamù ninfomane.
Julia di Kenshiro una gran baldracca.
L’uomo tigre un sadico.
Remì un menagramo.
Georgie un’incestuosa.
Lady Oscar un travestito.
Per Kiss me Licia vedi Julia.
Per Creamy vedi Kiss me Licia.
Su Sailor Moon è inutile che mi pronunci.
Lady Isabel dei cavalieri dello Zodiaco era un’aspirante suicida.
Beauty e Rejka due potenziali lesbiche.
Garrison un guardone.
Holly e Benji probabilmente pederasti.
Mark Lenders un gerarca nazista.
L’allegro chirurgo il dott. Mengele.
Barbie e Ken due asessuati.
Big Jim il prototipo del fanatico americano.

Visti gli esempi della nostra infanzia, non mi stupisce che noi nati a metà degli anni ’70 denotiamo tutti serissimi squilibri comportamentali.
Nella foto: nostalgia canaglia.

domenica, gennaio 14, 2007

Delurkin day.

Trovo che lurkare sia un tuo diritto.
Se passi di qua, mi fa piacere.
Ciao.

venerdì, gennaio 12, 2007

Code di paglia.

Qui trovate il brillante editoriale del Corriere della Sera di oggi.

Poi, al prossimo delitto misterioso, niente di più facile di un titolo a tre colonne che recita: "Caccia al sospettato negro".

Pierluigi, per quanto mi riguarda lo sai dove te le puoi infilare le tue scuse?

giovedì, gennaio 11, 2007

Ho 14 anni (e non salto più la staccionata).


Si tratta di quell'ansietta lì.

Quella che deturpa la prestazione attraverso l'aspettativa, quella che sghemba l'attesa e te la fa vivere scomoda come se avessi un dito in culo.
C'hai presente, no?! Quella.

A me pigliava sempre prima dei concerti: magari c'erano tre cani a sentirci, ma io mi cacavo addosso come se stessi per varcare il Madison Square Garden gremito. Il risultato erano canzoni di merda fino ad un accidentale rilassamento del sistema.

O anche prima di farerobba con una: tanto più la tipa mi piaceva, tanto più mi s'infilava quel ditinoalculo emotivo e tanto peggio facevorobba.
Si migliorava con la calma.

E uso il passato solo perchè non canto nè trombo più, mica perchè ho risolto.

Sì, perchè non ho mai capito come influire sul processo-rilassamento.
È il processo stesso a instaurarsi un po' come cazzo gli pare, a volte a seguito di accadimenti che mi vien voglia di andare dallo psicologo.

Tipo: prima del primo concerto con l'ultimo gruppo, iniziai a sentirmi scomodo nella mia pelle con un anticipo di 2 giorni. A 5 ore dall'evento, dopo un soundcheck afono tra i peggiori della storia, le mie facoltà mentali erano talmente ottenebrate che a stento mi ricordavo nome e qualifica.
Così iniziai a leggere il Signore degli anelli, che il chitarrista aveva dimenticato nella custodia, e magia fu. Salii sul palco pensando agli hobbit, pacificone.
Cantai bene assai.

Sono sempre stato così, in tutto: calcio, musica, sesso, risiko, lettera e testamento.
E così scopro di essere rimasto: a poche ore dalla cosa più simile ad un appuntamento che ho da un paio di anni a questa parte, con la ragazza più simile a una ragazza che mi piace dallo stesso lasso di tempo.
In pratica, invece di farmi godere, la cosa mi ha gettato in uno sconforto mentale difficilmente comprensibile.

E non ho nemmeno un libro nella sacca.
Ma chebbabbo.
Nella foto: mangio bene, ma non mi sento in forma.

mercoledì, gennaio 10, 2007

Panta rei.

Eraclito di Efeso sosteneva che la vita si sviluppa tutta nello spazio che intercorre tra qualcosa e il suo contrario.

Se ti prendi una brutta scottatura, la sera avrai brividi di freddo.
I problemi che appaiono più complessi, spesso hanno soluzioni semplici.
Su un treno in corsa, sei sempre in movimento. Anche quando dormi.

Ciò che non mi è chiaro è: il contrario del presente, è il passato o il futuro?

martedì, gennaio 09, 2007

Questa merda ti fotterà il cervello.

Io sono stufo marcio della dabbenaggine.

Ogni giorno su Striscia un babbodiminchia a rotazione smaschera un mago, un taumaturgo, un oracolo, un cazzo di Budda che ha messo su la truffetta per togliere il malocchio, guarire l'impotenza, darti i numeri del Lotto.

Ora, ma vi sembra possibile che ci facciamo fare la morale da Jimmy Ghione?!
Stiamo parlando di JIMMY GHIONE, checcazzo, ma come fai a dar credito a uno con un nome così?!

Cioè, Jimmy, non mi fraintendere: non ce l'ho con te. Solo preferirei vederti al circo con Toni Fenomeno, la donna cannolo e il nano con i baffi sul culo: perchè se sono lì vuol dire che il grottesco me lo sono proprio andato a cercare.

Io ti trovo grottesco, Jimmy, e pensare che personaggi come te o Max Laudadio possano venire a farmi la morale dallo schermo perchè esistono dei babbioni che ancora credono al mago Do Nascimento mi fa schiumare rabbia.

Sei grottesco quanto Wanna Marchi e quella troia di sua figlia, sei grottesco come i servizi che mandi in onda in quel campionario di grottescherie che è il programma di cui sei inviato speciale: un programma con puttanazze svestite pagate per fare facciotte e sorridere mentre 2 cagoni le umiliano con battute degne di un camionista, con il Gabibbo e le telepromozioni.

Vade retro, cazzo, uscite da casa mia! Maledetti papponi telematici che si schinottano tra loro, citandosi gli uni con gli altri nelle loro squallide trasmissioncine, preparando ad arte siparietti finti per suscitare scandalo: MA COME CAZZO FATE A TOLLERARE STA GENTEEEEEE?!?!

Io mi faccio le canne, ma voi vi drogate: così assuefatti alle comodità da poter credere che un invertebrato possa prevedere i numeri del Lotto e venirveli a dire.
Ma certo, non fa una grinza! Questo potrebbe farsi miliardazzi ogni settimana e che fa? Li fa fare a voi! Perchè siete i più belli, i più simpatici, i più stronzi che mai!

Ma fortunatamente, poi arrivano i paladini della giustizia sotto forma di Jimmy Ghione e vi salvano il portafoglio.

Quanta pena.
Soprattutto perchè so già come andrà a finire: un giorno arriverete in Cadorna, vedrete il maxi cartello di quel coglione di Alfio Bardolla con su scritto che "Se non sei ricco è perchè nessuno te l'ha ancora insegnato", e vi metterete tutti in fila alla porta di quest'ennesima testa di cazzo, pronti a farvi fottere da dietro in nome dell'ennesima illusione di ricchezza.
E ocio che stavolta Jimmy non arriva: è tutto legale.

Ah, quasi dimenticavo: in Giambellino vendiamo i 6 al SuperEnalotto già compilati. Portatevi dietro i preziosi, eh?!

lunedì, gennaio 08, 2007

Colore di pippe.


Se giocando a poker sei servito una mano ogni quattro, probabilmente non chiaverai ancora per un po’. Con il culo in fiamme semino panico a suon di full, scale, colori, tris, doppie coppie vestite, svestite e biotte: al termine della serata esco con un centone in più e tre amici in meno.

Sulla sedia, impresso a fuoco, il calco delle mie chiappe.

Frattanto, il buon Dreamerino si presenta con altri sciamannati all’ingresso del locale fichetto dove una stordita ha organizzato il compleanno.
Dreamerino, pora stella, sembra un patchwork di individui diversissimi tra di loro e veste pressochè costantemente improbabili felpe giallo limone con il cappuccio da rapper.

Il buttafuori bulgaro all’entrata, mentre si scosta rispettoso per far passare una fica incredibile, squadra Tha Dreamer® con un’espressione che ricorda quella di Charles Darwin di fronte alle iguana delle Galapagos.
La fica incredibile, assicura l’esperto, altro non è che un puttanone d’alto bordo, le cui prestazioni hanno una quotazione di mercato pari a 400€ all’ora.
Posizione canonica e zero creatività, s’intende: se hai in mente un pompino alla lacrime e sborra, preparati a entrare nel magico mondo degli optional.

A meno che tu non faccia Onassis di cognome non è esattamente una buona idea.

Anyway, i nostri eroi si controllano le tasche, meditando una democratica colletta per assicurarsi 7 minuti e ½ a testa di assoluto godimento, quand’ecco che il buttafuori irrompe sulla scena, affrontando subito la questione Dreamerino.
Di petto, come si suol dire.

- Con tutto il rispetto, tu non puoi proprio entrare.

Dreamerino, che nella nostra compagnia di figli di troia “tutto il rispetto” non l’ha ottenuto mai, medita di abbracciarlo chiamandolo “papà”, ma vista la situazione se ne astiene, sebbene a malincuore.

Messo al corrente dell’accaduto, dopo aver bestemmiato la sfiga che mi vuole sempre assente nei siparietti più prestigiosi, penso a come avrei potuto apostrofare uno che non mi fa entrare a una festa dove sono invitato perché mi presento come un punkabbestia.

Le seguenti ipotesi mi sembrano le più appropriate:

REAZIONE ENDECASILLABA

BULGARO: con tutto il rispetto…
MUSASHI: …nel culo te lo metto.

REAZIONE UOMO DI MONDO

BULGARO: con tutto il rispetto, tu non puoi proprio entrare.
MUSASHI (con un inchino): ti ringrazio, anch’io ti stimo come un fratello.

Sulla “o” di “fratello” Musashi si è già introdotto nel locale con l’aria da gnorri e un serramanico ben in vista.

REAZIONE DEMOCRATICA
BULGARO: con tutto il rispetto, tu non puoi proprio entrare.
MUSASHI (con un gran sorriso): perfetto: non c’è problema!

Musashi aspetta pazientemente l’ingresso del bulgaro nel locale, lo chiude dentro insieme a troie e clienti VIP e appicca il fuoco a tutta Cadorna.

venerdì, gennaio 05, 2007

STOMP - The Kitchen / Waterphonics

Quando vedo certe cose, penso che il genere umano sia davvero prodigioso.
Fortunatamente anche nel bene.

Difficile credere che costoro appartengano alla stessa razza di Clemente Mastella, vero?

giovedì, gennaio 04, 2007

New year, Briatore and everything after.

Al risveglio, il tempo mi sembra sempre un po' meno lineare.
Come se le lancette andassero a casaccio.
Ballandomi sul cervelletto.

Fuori fa sempre un po' freddo.
E anche dentro non è che ci si abbronzi.

Quando devo fare una cosa che rimando per un po', la cosa diventa sempre più pesa.
Dico la faccio e poi non la faccio, dico domani e poi è dopo.
Dico con te e poi la faccio da solo.

Volevo scrivere per Natale e per Natale non ho scritto.
Volevo scrivere per Capodanno e per Capodanno non ho scritto.
Volevo scrivervi qualcosa e invece scrivo.

Con questo irrisolto bisogno di agosto, su questo stupido pinnacolo equidistante da Roma, Orlando - Florida e Bodrum - Turchia.

Risulta anche una condizione buffa, se hai abbastanza sense of humour.
Forse solo un po' stretta.
Come quella zona tangenziale dello sguardo dei timidi: l'angolino dedicato alle persone che guardi senza voler essere visto.
Stando lì, puoi essere anche l'inferno o il paradiso di qualcuno: non ci sarà differenza alcuna. Spesso manco te ne accorgerai.

In questo limbo perimetrale tanto simile al nulla, avere buoni propositi per il nuovo anno è considerato vieppiù superfluo: questo in virtù di alcuni brevi ma significativi stati di grazia dove il cosmo ti appare perfettamente ordinato e il tuo pensiero diventa estremamente lucido.

Converrete che questi stagionali raptus di pianificazione spirituale destinati all’oblio in 30 secondi non aggiungono molto né a chi li partorisce né a chi sono indirizzati. In effetti, risultano un po’ la sublimazione intellettuale di una buona azione, che è come farsi una sega pensando di scopare Naomi Campbell: è piacevole pensare certe cose, ma Naomi non te la sei mica fatta sul serio.
E perdona lo scetticismo, ma dubito che te la farai mai.

Perché il nostro cosmo È ordinato, ma secondo criteri tutti suoi. Stando a quell’ordine, tu ti farai seghe pensando a qualcuna che Briatore si è scopato veramente. Questa evidenza mi risulta estremamente fastidiosa, perciò evito di architettarmi mentalmente splendide iniziative che poi puntualmente non faccio: non vorrei mai che Briatore si mettesse in testa di farle al posto mio.

Voglio dire: vi immaginate che smacco?

Per quanto riguarda gli auguri, invece, non vi è alcun impedimento logico: senonchè farli il 4 probabilmente mi qualifica come un pazzo squinternato.
Correrò il rischio: meglio pazzo che Briatore.

Buon anno a tutti.
E tanti auguri.